lunedì 28 luglio 2008

Quarterflash


Tra le meteore degli anni 80 non è infrequente incontrare formazioni "coniugali" come furono sostanzialmente i Quarterflash. Il nome deriva da un'espressione australiana, "a quarter flash and three part foolish", che non saprei assolutamente rendere; anzi, se qualcuno mi legge dall'Australia potrebbe essermi d'aiuto. Il gruppo originale si formò all'inizio della decade dall'unione di due diverse band dell'Oregon: i Seafood Mama, da cui provenivano Rindy Ross (voce e sax) e Marv Ross (compositore e chitarrista), e i Pilot, da cui giunsero Jack Charles (chitarra), Rick Di Giallonardo (tastiere), Rick Gooch (basso) e Brian David Willis (percussioni). Il loro primo disco, Quarterflah (1981), contiene l'hit che li rese celebri in tutto il mondo, Harden My Heart, forte di una partitura semplice ma potente che esaltava la voce e il sassofono di Rindy. Due milioni di copie sono un esordio difficile da replicare, e infatti i due successivi lavori non lasciarono molte tracce nelle classifiche internazionali: nel 1983 pubblicarono Take Another Picture e nel 1985 Back into Blue. A quella data il gruppo stava già perdendo i pezzi, pronto ad aggiungersi alle miriadi di altre meteore che costellano il mio sito. I coniugi Ross, tuttavia, non si sono persi d'animo e hanno continuato a esibirsi e a produrre musica con il nome di Trail Band, figurando nei concerti degli anni 90 a supporto di stelle di prima grandezza come Elton John ed i Beach Boys.

HARDEN MY HEART - QUARTERFLASH
(M.Ross)
(P) 1981 Geffen Records
ITA Top Charts: #5
Durata: 3.50

Indeep



Pochissime note per questo misterioso gruppo americano. Nativo di New York, il gruppo Indeep, fondato da Michael Cleveland autore dei brani, è il classico esempio di One Shot. Nel 1983 il brano "Last Night a D.J. Saved My Life" tratto dall'omonimo album è l'unico testimone degno di nota. Il sound del gruppo è chiaramente intriso di riferimenti alla disco-music degli anni '70. Il gruppo riesce comunque a pubblicare nel corso degli anni '80 una manciata di singoli tutti tratti dall'album: "When Boys Talk", "Buffalo Bill" e soprattutto "The Record Keeps Spinning", con suoni che si avvicinano sempre di più al rap. Nel 1991 viene pubblicato un Best of contenente 23 brani tra i più significativi della loro storia.

LAST NIGHT A D.J. SAVED MY LIFE - INDEEP
(M.Cleveland) (P) 1982 Unidisc Music
Durata: 4.41
ITA Top Charts: #18
- Clicca sulla copertina per il videoclip -

Ph.D


Ph.D. è un progetto creato dal musicista scozzese Jim Diamond che dopo alcune esperienze negli Stati Uniti come turnista di rilievo, vede la luce nel 1980 insieme due turnisti della Jeff Beck Band: Tony Hymas e Simon Phillips. L'album d'esordio omonimo del 1981 fa subito il botto trascinato dal singolo "I Won't Let You Down" vendutissimo in tutto il mondo. Anche il secondo album "Is It Safe?" del 1983 è di notevole caratura, sorretto dai singoli "Fifth Of May" e soprattutto "I Didn't Know" autentica hit in Europa. Nel 1984 il progetto si conclude e Jim Diamond prosegue nella sua importante carriera solista.

I WON'T LET YOU DOWN - PH.D
(J.Diamond, A.Hymas) (P) 1982 WEA Internat.
Durata: 4.10
ITA Top Charts: #4
- Clicca sulla copertina per il videoclip -

mercoledì 23 luglio 2008

Mr. Mister


Formatisi a Phoenix, Arizona, USA come band di soft-metal i leader dei Mr.Mister sono Richard Page (basso e voce) e Steve George (tastiere). Provenienti da numerose partecipazioni come session-man per Reo Speedwagon e John Parr. Il gruppo nel 1982 trova l'amalgama giusta con l'ingresso di Steve Farris (chitarre) ed addirittura di Pat Mastelotto alla batteria. Nel 1984 l'ancora acerbo disco di debutto " I Wear The Face" trainato dal singolo "Hunters Of The Night". Ma è nel 1985 che i Mr.Mister raccolgono i risultati migliori. L'album "Welcome To The Real World" trainato dai singoli "Kyrie" e soprattutto "Broken Wings" raggiunge il numero 1 in varie parti del globo. Grande successo della band nell'estenuante e seguente tour come supporto di Tina Turner. Dopo un anonimo terzo lavoro, Farris lascia il gruppo (rimpiazzato dal session-man Buzzy Feiten) e nel 1989 con il quarto lavoro già pronto i Mr.Mister decidono di sciogliersi definitivamente.

BROKEN WINGS - MR.MISTER
(R.Page, S.George, J.Lang) (P) 1985 BMG Music
Durata: 5.42
ITA Top-Charts: #8
- Clicca sulla copertina per il videoclip -

ABC


Gli ABC sono Martin Fry e Mark White. Insieme hanno firmato numerosissimi brani che hanno rappresentato molto per il pop britannico negli anni '80. Il loro primo album risale al 1981 e si intitola "The Lexicon Of Love". Ottimi i loro primi singoli "Poison Arrow" e "The Look Of Love". Nel 1983 pubblicano "Beauty Stab", il loro secondo album. "That Was Then But This Is Now" ed "SOS" sono i brani che impazzano di più tra il 1983 ed il 1984.Nel 1985 é la volta dell'album "How To Be A Zillionare", contenente i celebri brani "How To Be A Millionaire" e "Be Near Me".Gli ABC hanno raccolto molti consensi durante tutto il decennio 80/90. L'album "Alphabet City" del 1987 é ricco di altri hits come "The Night You Murdered Love" e "King Without A Crown". Il duo inglese chiude il decennio con l'affascinante album "Up" del 1989 nel quale la coppia Fry/White propone un pop più raffinato e melodico. A questo punto, nel 1990, gli ABC ripercorrono le tappe fondamentali del loro successo in un bellissimo Greatest Hits intitolato "Absolutely".Dopo una breve pausa, nel 1993, gli ABC si affacciano negli anni '90 con l'album "Abracadabra". L'album ricalca lo stile di "Up" e presenta brani ben curati. A questo punto il ciclo ABC prende una lunga pausa di riflessione. Sarà Martin Fry nel 1997 a riproporre lo stile del duo pubblicando l'album: "Skyscraping". L'album é in ordine cronologico l'ultimo degli ABC fino a questo momento ma é anche uno dei più interessanti. Il pop degli ABC sempre orecchiabile ed originale e mai banale é un passaggio di rilievo degli anni '80.

THE LOOK OF LOVE - ABC
(M.Fry, M.White, S.Singleton, D.Palmer)
(P) 1982 Mercury Records
Durata: 3.28
- Clicca sulla copertina per il videoclip -

martedì 22 luglio 2008

Freur



Band inglese d’inizio anni ’80 che non ebbe un gran successo in patria anche perchè il brano “Doot Doot” loro principale ed unico brano di riferimento, quando fu trasmesso per la prima volta dalle radio britanniche il gruppo non aveva ancora un nome definitivo. Ciò lasciava quindi presagire un’acerba formazione che venne un po’ trascurata dai media inglesi. L’album già pronto come “Doot Doot” venne ripubblicato dopo la decisione di denominare la band “Freur”. Il singolo title-track ebbe comunque buon successo nel 1983, non seguito però dai successivi singoli passati quasi inosservati, solo “Runaway” del 1984 è degno di menzione. La tardiva pubblicazione del LP non ha sicuramente aiutato la band, probabilmente la produzione non pensava che il singolo fosse un potenziale hit e quindi non si effettuò una programmazione mirata al raggiungimento di risultati. I componenti dei Freur, dopo qualche anno passato nell’oblio ebbero comunque la forza di emergere e sfondare negli anni ’90. Vi dice niente “Underworld”? Ebbene quest’ultima band comprende proprio i membri di Freur, ovviamente con aggiunte di altri artisti.

DOOT DOOT - FREUR
(R.Smith, A.Thomas, K.Hyde) (P) 1983 Sony Music
Durata: 3.58 -
ITA Top-Charts: #14
- Clicca sulla copertina per il videoclip -

Belouis Some



Divenuto famoso nel 1985 con il brano "Some People" tratto dal suo primo album. Voce calda e decisa e capelli ossigenati, l'inglese Belouis Some riesce a riscuotere nell'ultima metà degli anni '80 un discreto successo confermato nel 1986 dal brano "Imagination" sempre tratto dal suo LP di debutto. Nel 1986 il secondo lavoro dell'artista inglese dal titolo "Round Round" non conferma il buon andamento e da qui inizierà la parabola discendente che lo vedrà scomparire del tutto. Un barlume di vita artistica Some la desta nel 1993 pubblicando l'anonimo disco "Living Your Life" con chiari riferimenti techno. Da annotare come "Some People" compaia nella colonna sonora del film "Pretty in Pink" insieme ad artisti ben più affermati di lui: Echo & the Bunnymen, Psychedelic Furs e Smiths.

IMAGINATION - BELOUIS SOME
(B.Some) (P) 1988 Emi Records
Durata: 3.05
ITA Top-Charts: #8
- Clicca sulla copertina per il videoclip -

Wang Chung



I Wang Chung provengono da un retroterra piuttosto solido, fatto di studi musicali e di esperienze maturate già negli anni settanta, sulla scena punk che allora costituiva una delle più dure palestre per i giovani talenti. L'anima di questa formazione è storicamente formata da Nick Feldman e Jack Hues, entrambi inglesi, entrambi nati alla metà degli anni cinquanta, entrambi appassionati dei Beatles. La band si forma dopo diversi esperimenti maturati nell'ambiente punk, grazie anche al contributo dell'onnipresente annuncio su Melody Maker, giusto nel 1980. Il nome "Wang Chung" viene scelto attingendo al lessico delle religioni orientali, nel significato letterale di "campane che risuonano". Il primo contratto non produce nulla di memorabile, tanto che la prima ideazione di quello che sarà il loro pezzo più famoso, Dance Hall Days, non trova produttori disposti al finanziamento. I ragazzi tuttavia non si perdono d'animo: abbandonata la Arista Record, firmano per l'americana Geffen Records e lanciano il loro hit, che nel 1982 raccoglie un successo clamoroso. Cavalcando lo stile e le sonorità della new wave, il gruppo prosegue speditamente almeno fino al 1986, quando esce l'album Mosaic, che nel complesso risulterà il lavoro più fortunato, grazie anche al traino dei singoli Everybody Have Fun Tonight e Let's go, pubblicati nello stesso anno. A seguire, un declino di vendite e di popolarità che non sembra avere scalfito la loro voglia di comporre e suonare musica in tutti gli angoli del pianeta!

DANCE HALL DAYS - WANG CHUNG
(Hues, Feldman, Costin) (P) 1984 Geffen Records
Durata: 3.58
ITA Top-Charts: #1

- Clicca sulla copertina per il videoclip -

lunedì 21 luglio 2008

Industry


Gli Industry si formano a New York agli inizi degli anni '80. Sono una "studio band" votata a produrre brani synth-pop, composta da Jon Carin (synthesizer/tastiere/voce), Mercury Caronia (synthesizer/percussioni), Rudy Perrone (chitarra/basso/voce, già membro della hard-prog band "Cathedral") e Brian Madden (chitarra/voce). Tra il 1983 e il 1984 il loro singolo State Of The Nation sbaraglia le classifiche di tutto il mondo, specialmente in Asia. Il sound è ammaliante, il testo della canzone offre una lettura in chiave antimilitarista. Nel 1984 esce l'unico loro album, dal titolo Stranger To Stranger che comprende anche il secondo singolo Still of the Night. Il resto della loro carriera non corrisponde alle aspettative del gruppo: si esibiscono come band di supporto a grandi artisti del tempo, quali Billy Idol, Talk Talk e INXS, quindi ognuno se ne va per la sua strada. Jon Carin presta la sua opera per alcuni big della musica, tra cui Bryan Ferry e i Pink Floyd. Brian Madden nel 1995 forma il gruppo MaddenRae e si dedica al folk. Esiste una leggenda, alquanto inverosimile secondo la quale il gruppo scomparve in un incidente aereo di ritorno dalle Filippine.


STATE OF THE NATION - INDUSTRY
(J.Carin, M.Caronia)
(P) 1983 Capitol Records
Durata: 3.38 -
ITA Top-Charts: #3
- Clicca sulla copertina per il videoclip -




Heaven 17


Martin Ware e Ian Craigh Marsh, che dopo avere abbandonato gli Human League (1980) continuano a dedicarsi alla loro missione: rendere il sintetizzatore il migliore amico dell'uomo. Perseguendo questo obiettivo, i due fondano dapprima la British Electric Foundation, volta a promuovere artisti che sperimentassero le nuove sonorità, e contemporaneamente un nuovo gruppo, gli Heaven 17, il cui nome è tratto da "L'arancia meccanica" di A. Burgess. Quando l'impegno verso il gruppo comincia a prevalere, i risultati si vedono: l'album The Luxury Gap (1983) contiene diversi brani che si segnalarono nelle classifiche europee, quali Temptation, Come Live With Me, Crushed by the Wheels of Industry, e soprattutto Let Me Go, il cui video viene ancora trasmesso per la particolare atmosfera decadente che accompagna la canzone. L'anno seguente pubblicano How Men Are, ancora un buon successo in Gran Bretagna, ma il duo comincia a nascondersi. Nel 1986 escono con un album ricco di partecipazioni esterne, Pleasure One, e due anni dopo, in seguito all'insuccesso di Teddy Bear, Duke & Psycho, il gruppo si scioglie. In realtà, tuttavia, nessuno dei due artisti smette completamente il mestiere, sicché non è un caso che dopo un silenzio di dieci anni gli Heaven 17 siano tornati a produrre musica. I loro progetti sono ancora oggi seguiti da un buon numero di appassionati.

LET ME GO - HEAVEN 17
(I.C.Marsh, M.Ware, G.Gregory) (P) 1988 Virgin Records
Durata: 4.14

- Clicca sulla copertina per il videoclip -

Kajagoogoo



Quattro amici, Nick Beggs, Steve Askew, Stuart Neale e Jez Strode avevano formato un gruppo (gli Art Nouveau) che non funzionava molto bene. Nell'estate del 1981 risposero ad un annuncio che un giovane cantante, Chris Hamill (da cui l'anagramma Limahl), aveva pubblicato su "Melody Maker". Perché nascesse un gruppo pop da urlo ci voleva a questo punto un look accattivante (e ce l'avevano), un nome ad effetto (ed ecco Kajagoogoo) ed il puntuale colpo di fortuna: un anno dopo Nick Rhodes dei Duran Duran capitava negli studi della EMI giusto in tempo per apprezzare un loro demo-tape, si offrì loro come produttore e condusse la band a pubblicare Too Shy, un hit che rimase parecchio in cima alle UK-charts e sfondò anche negli USA. Puntualmente, secondo il copione anni 80, il successo fece deflagrare il gruppo. Mentre gli altri componenti della banda si dispersero, tentando poi un ritorno fallimentare con il nome di Kaja, nel 1984 Limahl riuscì a collaborare con il grande produttore/compositore Giorgio Moroder nella realizzazione della colonna sonora del film The Never Ending Story, interpretando l'omonimo singolo che ebbe un successo planetario. Da allora continua ad occuparsi di musica, seppur con scarsi esiti commerciali, collaborando con altri artisti inglesi.


TOO SHY- KAJAGOOGOO
(S.J.Neale, J.Strobe, S. Askew, N.Beggs, C.Hamill)
(P) 1982 Emi Records - Durata: 3.38
ITA Top-Charts: #11

- Clicca sulla copertina per il videoclip -










The Buggles



The Buggles è il nome di un gruppo di musica pop-rock attivo nella seconda metà degli anni Settanta, formato nel 1977 da Trevor Horn e Geoff Downes. Il gruppo pubblicò due album, il secondo dei quali dopo che Horn e Downes avevano sostituito rispettivamente Jon Anderson e Rick Wakeman negli Yes. I Buggles divennero famosi con il loro primo singolo Video Killed the Radio Star, pubblicato nel 1979. Sembravano destinati ad essere una meteora del panorama musicale, una delle tante band che producono una canzone di successo e poi spariscono, ma entrambi i componenti riuscirono a lanciarsi in carriere di successo. Il video della canzone, diretto da Russel Mulcahy, fu il primo videoclip trasmesso da MTV in Nord America. Il suono del gruppo era deliberatamente caratterizzato dall'uso di sintetizzatori, che ben si adattava ai temi tecnologici delle loro canzoni. Sebbene originariamente il gruppo non si esibisse dal vivo, i Buggles hanno suonato insieme due volte, nel 1998 e nel 2004.


Discografia • The Age of Plastic (1979) • Adventures In Modern Recording (1981)

VIDEO KILLED THE RADIO STAR - THE BUGGLES
(T. Horn, G.Downes, B.Wooley)
(P)1979 Island Records Durata: 3.19 -
ITA Top-Charts: #1

- Clicca sulla copertina per il videoclip -